Un po’ nascosta da un albero troverete la targa più bella di Roma. L’hanno scritta per Giorgiana Masi le sue compagne femministe. "A Giorgiana,19 anni. Uccisa il 12/5/1977 dalla violenza del regime." Leggi tutto.
Al n.97 c'era il Lanificio Ajani. Il proprietario Giulio ne fece centro clandestino dell'insurrezione contro Pio IX. Nel 1867 Garibaldi ne fece un rifugio di un centinaio di democratici repubblicani. Leggi tutto.
La caratteristica di questo penitenziario è sempre stata quella di trovarsi a ridosso di strade e abitazioni. Ecco perché da diverse postazioni è possibile comunicare con le celle. Leggi tutto.
Su una delle pareti cercate l’incisione lasciata da un Lanzichenecco durante i mesi del Sacco di Roma. “1528 – perché io scrittore non dovrei ridere: i Lanzichenecchi hanno fatto correre il Papa.” Leggi tutto.
Nella sua bottega al n.40 Enrico Ferola, militante del Partito d'Azione, produsse più di 10000 chiodi a quattro punte, tra gli strumenti più efficaci della Resistenza Leggi tutto.
Una piccola libreria indipendente che, per nulla a caso, ha scelto come logo l'immagine di due chiodi a quattro punte (tra gli strumenti più efficaci della Resistenza) Leggi tutto.
Al n.58 nacque il Folkstudio. Nel '61 suonò per la prima volta un giovane e sconosciuto Bob Dylan, davanti a una dozzina di persone, giunto in Italia per amore. Potete scovare una piccola targa. Leggi tutto.
Questo luogo fu teatro, nel 1849, dell'eroica difesa della Repubblica Romana contro i francesi chiamati da papa Pio IX. Leggi tutto.
Dedicata a Dimenico Subiaco, figlio di due contadini ciociari che aveva voluto andare a Roma a combattere per difendere l'esperienza rivoluzionaria della Repubblica delle insurrezioni del'48 europeo Leggi tutto.
“Il mio modo di vedere le cose talvolta è ingenuo, un po’ infantile ma sincero come i bambini della scalinata di viale Glorioso”: con queste parole Sergio Leone amava ricordare le sue origini romane Leggi tutto.
Ciò che non vogliamo più testimonia il nostro egoismo proprietario: nessun altro dopo di me. Per questo gli ambulanti di Porta Portese sono rivoluzionari, nel ribaltare il senso dell’avere. Leggi tutto.
